Biografia
Ludwig Hilberseimer (1885-1967) negli anni Venti si impose come una delle voci più autorevoli della nuova architettura. Lavorò come professionista a Berlino fino al 1928. L’anno precedente aveva partecipato all’esposizione del Werkbund di Stoccarda, realizzando una casa sulla collina del Weißenhof, e aveva pubblicato Internationale neue Baukunst e Großstadt Architektur. Oggetto privilegiato del suo interesse è sempre stato il problema della grande città. Del 1928 è Beton als Gestalter, scritto con Julius Vischer, e del 1931 Hallenbauten, in cui vengono esaltate le potenzialità dei nuovi materiali da costruzione quali ferro e cemento armato. Dal 1929 al 1933, chiamato da Hannes Meyer, insegnò urbanistica in qualità di “Meister” al Bauhaus. Nel 1938 si traferì a Chicago, dove divenne docente all’Illinois Institute of Technology, per poi essere nominato direttore del Department of City and Regional Planning. Numerosi furono gli scritti del periodo americano, in maggioranza dedicati proprio ai temi della pianificazione urbana: Principles of Planning (1944), The New Regional Pattern (1949), The Nature of Cities (1955), Entfaltung einer Planungsidee (1963) e Berliner Architektur der zwanziger Jahre (1967). All’intensa attività pubblicistica corrispose un impegno notevole per progetti di scala urbana, come i piani per le città di Maui (Hawaii, 1947), Chicago (1948-50), Seattle (1957) e il progetto per il Lafayette Park a Detroit con Mies van der Rohe (1959), l’unico ad essere realizzato.