Luigi Cosenza. Desiderata del moderno. Sette progetti irrealizzati a Napoli
Pur essendo l’architettura costruita il fine ultimo del progetto è indubitabile che in quest’ultimo sia possibile cogliere appieno le determinazioni originarie del pensiero ideativo e della teoria che sottende il fare pratico e operativo. Tali desiderata, ideali e concettuali, assumono un proprio valore testimoniale, soprattutto quando il pensiero architettonico deposita il proprio contenuto programmatico esclusivamente sulla carta, sul supporto bidimensionale del foglio di disegno, piuttosto che in un’opera costruita, nello spazio e su un suolo, in una forma più o meno compiuta. In tale prospettiva i progetti irrealizzati conservano intatti quei valori originari del pensiero architettonico che, di fatto, non subiscono i molteplici compromessi imposti dal confronto con la realtà attraverso il complesso percorso a cui è sottoposto il progetto di architettura nel suo divenire opera costruita. L’analisi e la rilettura critica di progetti irrealizzati comporta un avvicinamento a quella dimensione ectipica del pensiero operativo che rende possibile indagare l’aspetto originario, archetipico, del fare architettura.