Riciclo dei trasporti scartati e dei paesaggi dimenticati
La Carta di Roma del 2009 ha posto l’attenzione sul valore culturale e testimoniale della rete ferroviaria sviluppatasi nel nostro paese a partire dal XIX fatto di stazioni, ponti, viadotti, gallerie, spesso di notevole pregio ingegneristico. D’altro canto, il viaggio in treno è stato parte della storia sociale ed economica del nostro Paese e proprio i tracciati cosiddetti secondari, possono acquisire nuove identità e dei nuovi significati ai luoghi che attraversano. Il “riciclo” delle ferrovie dismesse, tranvie, funicolari, funivie e altri trasporti è un’occasione straordinaria in quanto può rappresentare un processo che non si limita al solo ripensamento dei “manufatti ferroviari” ma può diventare un momento di rigenerazione non solo delle aree adiacenti ma anche del territorio più vasto. D’altra parte, siamo in epoca di economia circolare e il riuso delle linee non più utilizzate diventa possibile per l’evoluzione tecnologica e la realizzazione del trasporto sostenibile, oppure può rivivere per altre modalità d’uso (valorizzazione turistico-ambientale, riqualificazione urbana) e contribuire a promuovere anche il territorio circostante a seguito di una attività di pianificazione e programmazione strategica. Questo testo raccoglie i lavori del Laboratorio di Pianificazione Territoriale nel corso di laurea magistrale in Pianificazione Urbanistica, Territoriale e Paesaggistica Ambientale (diretto da F.D. Moccia) nell’a. a. 2018/19 nell’ambito del quale sono stati analizzati e proposte soluzioni su un possibile riuso di trasporti “scartati” del territorio campano nell’ambito di politiche trasportistiche che li hanno visti come improduttive come è accaduto per i casi analizzati.