Quadro urbano 1919-2019
immagini: 345 b/n
Un centenario che va celebrato: il contesto si progetta, il luogo si misura con la sua architettura.
Non contrapposizione tra vecchio e nuovo ma la sua sintesi: innovazione di una tradizione.
I numerosi ‘corsivi’ provano a rilevarne le tracce: parole di altri rimesse in scena per la costruzione di un linguaggio comune. Non il quartiere, il lotto o l’isolato, è il quadro urbano a proporsi ancora come la categoria fondante del progetto nella città costruita. È l’unità minima di intervento, il ‘fatto urbano’ per eccellenza. La descrizione dello stato di fatto opera una sorta di perizia tecnica, né statica, né tecnologica, ma compositiva: rileva il degrado morfologico; sceglie i ‘materiali’ che si sono accumulati nelle continue stratificazioni; ne riconnette la slabbrata appartenenza prima al sito poi alla storia.
Il nuovo sistema morfologico ‘infrastruttura’ nuovo e preesistente, cerca la sua funzionalità nel dare un destino al luogo: Le vrai de la destination.