Storie di lagni
dalla Campania Felix alla terra dei fuochi
Alfonso De Nardo
Alfonso De Nardo
Descrizione
collana: dialoghi
Come è potuto accadere che la Campania Felix di Virgilio, Plinio e Varrone si trasformasse nella Terra dei Fuochi? Che le floride campagne rappresentate alla fine del Settecento da Hackert nelle stanze della Reggia di Carditello divenissero ricettacolo di veleni e scenario di roghi pestilenziali? Le cause emergono dal passato, in queste storie raccolte sulle rive e gli argini della più antica e importante opera di bonifica della Campania: azioni di singoli individui, modi di relazionarsi con il bene pubblico di intere comunità, devastazioni lucidamente programmate da poteri criminali e pessime consuetudini da tempo radicate. Insieme a tutto ciò le storie raccontate dai Lagni scoprono il peso di un’azione dello Stato, fatta di sprechi, controlli inefficaci, grovigli burocratici. I tentativi di restituire a un uso civile il territorio dei Regi Lagni sono destinati a fallire, fino a che le istituzioni democratiche non acquistino la capacità di creare inclusione e partecipazione, e se davvero ciascuno farà la sua parte e sarà co-protagonista del processo di trasformazione del territorio.
collana: dialoghi
anno pubblicazione: 2017
formato: 12x17
pagine: 96
immagini: 9 a colori
immagini: 9 a colori
ISBN 978-88-8497-585-0
Come è potuto accadere che la Campania Felix di Virgilio, Plinio e Varrone si trasformasse nella Terra dei Fuochi? Che le floride campagne rappresentate alla fine del Settecento da Hackert nelle stanze della Reggia di Carditello divenissero ricettacolo di veleni e scenario di roghi pestilenziali? Le cause emergono dal passato, in queste storie raccolte sulle rive e gli argini della più antica e importante opera di bonifica della Campania: azioni di singoli individui, modi di relazionarsi con il bene pubblico di intere comunità, devastazioni lucidamente programmate da poteri criminali e pessime consuetudini da tempo radicate. Insieme a tutto ciò le storie raccontate dai Lagni scoprono il peso di un’azione dello Stato, fatta di sprechi, controlli inefficaci, grovigli burocratici. I tentativi di restituire a un uso civile il territorio dei Regi Lagni sono destinati a fallire, fino a che le istituzioni democratiche non acquistino la capacità di creare inclusione e partecipazione, e se davvero ciascuno farà la sua parte e sarà co-protagonista del processo di trasformazione del territorio.