Madrid

La Spagna rappresenta per l’architettura e l’arte un paese estremamente interessante e ricco di opere venute all’attenzione della critica architettonica solo alla metà del Novecento, e, a causa della dittatura che ha impedito a lungo la libera circolazione delle idee, rappresenta un caso particolare di “vantaggio del ritardo” poiché ogni produzione artistica si è configurata spontaneamente, come atto autonomo e prodigiosamente potente di inventiva e di poesia. Questo libro nasce da un’occasione di viaggio universitario collettivo che ha visto la città di Madrid oggetto della curiosità di progettisti e di studenti. La città ha da subito colpito per la grandiosità dell’architettura unita alla piacevole armonia del costruito delle sue vie, per la particolare luce dell’altopiano della Meseta che conferisce una bellezza diffusa alla città di pietra rivelandone un fascino tale da spingere e approfondirne alcuni suoi caratteri, forse anche per riscattarla da un destino che l’ha vista sempre offuscata dall’ombra della più consacrata Barcellona. Influenzati da questa interpretazione grande è stata la sorpresa che si è avuta dal forte impatto con il paesaggio urbano della Madrid contemporanea fatto di parchi, infrastrutture, accidenti topografici, strade e quartieri che si estendono con parsimoniosa continuità e soprattutto di architetture meno note che hanno incuriosito per la qualità diffusa con la quale costruiscono lo spazio urbano.