Un ruolo per l’architettura
a cura di Luca Monica
collana: TECA (Teorie della Composizione Architettonica)
formato: 16x22
immagini: 88 b/n, 9 a colori
Guido Canella ha sempre creduto nell’utilità di una teoria e di una critica dell’architettura, indagandone gli aspetti fin dall’inizio della sua ricerca. Questo libro, senza l’imbarazzo nel ripubblicare testi di circa quarant’anni fa, anzi, quasi mettendone alla prova la loro attuale efficacia, riprende due scritti oramai introvabili: “Un ruolo per l’architettura” e “Mausolei contro computers”. I due saggi immettono nella formazione e nella ricerca conoscitiva di un architetto questioni di teoria che investono direttamente la cultura della stessa composizione architettonica, da condurre in parallelo rispetto alla ricerca applicata al progetto.
Un ruolo per l’architettura, individua una serie precisa di casi storici in cui si possono associare ipotesi di «teoria» e «trattatistica» con «città» e «architettura», primi tra tutti il caso della cosiddetta «architettura rivoluzionaria» nelle due epoche dell’Illuminismo francese e del Costruttivismo russo.
Mausolei contro computers - definito da Gianugo Polesello come uno tra i più begli scritti di Canella - entra direttamente nelle questioni del «linguaggio» dell’architettura, attraverso una serie di architetti e opere (l’ultimo Le Corbusier, certa architettura nordamericana, Stirling) che poi resteranno emblematici di alcuni principi razionali ed espressivi. Due posizioni, in ultima analisi, che hanno sempre avuto per Canella, fino alla fine, due luoghi fissi dentro la scuola: l’aula a gradoni per le lezioni con diapositive e l’aula laboratorio per il disegno e il progetto.