Natura e ragione

“Natura e ragione: Napoli, e una natura talmente potente da ottundere la ragione dell’uomo che vi vive”. In questo rapporto particolare Anna Maria Ortese intendeva trovare una spiegazione possibile per comprendere i motivi del pesante vissuto quotidiano nella sua “città senza grazia”, delle sciagurate gestioni politiche, dell’incapacità secolare di riuscire a evolversi e progredire secondo direzioni razionalmente mirate e collettivamente condivise. Per chi si occupa di architettura, e quindi della concreta costruzione della città, questo rapporto tra luogo geografico (natura) e insediamento umano (ragione) è invece uno dei dati più interessanti da indagare, perchè sicuramente è uno degli aspetti più emergenti del carattere della città di Napoli, come del suo territorio. Dal rapporto con l’orografia sono nate le trasformazioni più originali e caratteristiche. La gran parte degli scritti qui raccolti, e quindi del percorso di ricerca di Rejana Lucci, ha riguardato queste aree, e su questi luoghi ha costruito le sue riflessioni, ma soprattutto ha sperimentato con verifiche progettuali i diversi assunti. Per un architetto questo è l’unico modo possibile di fare ricerca ed è anche l’aspetto più coinvolgente: ci si appassiona alla conoscenza dei luoghi, al comprendere i motivi e i modi dei loro sviluppi. Ci si appassiona a entrare nelle dimensioni storiche ma anche nelle strutture emotive e culturali da cui le forme sono nate.